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sabato 7 novembre 2015

Scontri Casale San Nicola, tolti i domiciliari ai militanti di CasaPound. Iannone: "Riconosciuta la legittimità della protesta e l'uso sproporzionato della forza pubblica"

Roma, 6 novembre - Obbligo di firma al posto dei domiciliari per i sei militanti di CasaPound Italia arrestati in seguito agli incidenti avvenuti a Casale San Nicola nel luglio scorso.

"Il gip - sottolinea in una nota il leader di Cpi Gianluca Iannone - ha riconosciuto la sproporzione della misura cautelare da lui stesso inflitta sulla base delle conclusioni a cui era arrivato il pm, dopo aver ascoltato negli interrogatori di garanzia la versione di chi ha partecipato a quella brutta pagina della storia italiana. Dall'ordinanza appare evidente come non solo il gip si sia reso conto che i militanti di CasaPound non erano 'infiltrati' violenti in una protesta pacifica dei cittadini, come aveva voluto sostenere il pubblico ministero, ma come gli scontri siano stati la risultante di un atteggiamento sproporzionato nell'uso della forza pubblica nei riguardi di una protesta, per sua natura più che legittima, che aveva visto cittadini e militanti del movimento fare fronte comune fin dall'inizio. Da quando, cioè, era stata presa la scellerata decisione di portare un centinaio di immigrati clandestini spacciati per profughi in una struttura giudicata 'non idonea', e in un quartiere dove vivono solo 250 famiglie".

"Il gip ha applicato la misura più lieve possibile, l'obbligo di firma, che resta comunque a nostro avviso una misura ingiusta e inopportuna, ma quanto accaduto oggi è per noi in ogni caso una vittoria della giustizia e della verità, per la quale - conclude Iannone - non possiamo non ringraziare i residenti di Casale San Nicola, che, incuranti delle denunce subite e delle possibili ripercussioni, si sono schierati a viso aperto per ricordare che quella di Casale è stata una battaglia combattuta fianco a fianco fin dall'inizio".

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